L’immobile si presentava in uno stato conservativo mediocre ma abitabile.
Gli impianti obsoleti e non sufficientemente conformi agli standard normativi.
L’idea di partenza è stata quella di creare comunque 2 appartamenti, separabili oppure uniti, realizzando una zona filtro di separazione all’ingresso:
Si è quindi raggiunto un ottimo numero di posti letto (circa 8/10), che ospitano comodamente 2 famiglie. Inoltre, essendo un primo piano, è risultato essere molto comodo per diversi motivi.
L’appartamento si trova all’interno di una palazzina realizzata nei primi anni del ‘900, quindi una struttura muraria costituita da sbozzi di tufo ed archi.
Gli intonaci, ovviamente, versavano in uno stato di coesione non più presente. Infatti già durante l’esecuzione delle prime lavorazioni (tracce per il passaggio degli impianti, demolizione dei rivestimenti di bagno e cucina, ecc..) veniva via facilmente l’intonaco sottostante.
Si è quindi reso necessario togliere tutti gli intonaci cedevoli, portare al vivo la muratura e rifare nuovi intonaci.
La realizzazione del nuovo wc in camera, lontano dagli scarichi, ha richiesto l’utilizzo del SANITRIT, mentre per la cucina siamo riusciti ad evitarlo trovando opportunamente un passaggio nelle murature fino alla colonna degli scarichi.
Il passaggio degli impianti è risultato complesso per alcune componenti, proprio per la struttura della casa.
Infatti la presenza della “spina muraria” portante lungo tutto il corridoio ha reso difficile il passaggio delle tubazioni impiantistiche.
Inoltre avendo un corridoio molto lungo e stretto una volta passate le tubazioni a testa dell’impianto elettrico (corrugati) non rimaneva molto altro spazio.
Questo ha necessariamente portato a realizzare un lavoro “aereo”, per l’impianto di condizionamento, e cioè tutte le tubazioni sono passate all’interno del controsoffitto realizzato appositamente.
Lo stesso è stato utilizzato anche per il passaggio dell’impianto termico con le nuove linee dei termosifoni, tutto aereo nel controsoffitto, poi con delle calate verticali in corrispondenza dei punti radianti.
Le lavorazioni più impegnative e lunghe, proprio per questi motivi, sono state l’esecuzione delle tracce sia nei vecchi pavimenti che nelle murature.
Gli intonaci cedevoli hanno sicuramente complicato e rallentato le logistiche del cantiere, obbligandoci al loro ripristino nella maggior parte dei casi.
Da qui l’esigenza di realizzare dei cicli sulle murature a base di calce con prodotti specifici dai requisiti particolarmente adatti agli edifici storici.
Questo per permettere, oltre ad una nuova coesione strutturale, anche un’efficace traspirabilità dei paramenti murari, garantendo requisiti ambientali di elevata concezione.
In questo caso sono delle malta naturali per allettamento a base di calce idraulica NHL 3.5 (cat. M5 sabbie granulometrie) con ottima resistenza meccanica e ritiro controllato.
Prima di questo procedimento è stato accuratamente preparata la muratura a tufo con un fondo particolare a base di silani e silossani igienizzante (Primer Plus Mapei).
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